lunedì 14 novembre 2016

Roma: Luneur tra passato e presente

Non c'è romano della mia generazione, che non abbia ricordi straordinari del mitico Luneur. Negli anni 80/90 ha rappresentato l'infanzia, l'adolescenza e la maturità per molti di noi. A quei tempi il Luneur era il parco giochi per eccellenza. D'altro canto non esistevano le strutture enormi e moderne, come le abbiamo ora.
Oggi, il nuovo Luneur, non è solo un pezzetto della storia della capitale, che tenta di risorgere, ma è anche un pezzetto della storia personale di ognuno di noi. 


Ci sono i ricordi delle domeniche, quelle belle domeniche dell'infanzia, dove i papà e i nonni portavano noi bimbi, sulle uniche giostre della capitale e, negli anni 80, quelle erano proprio le giostre con la G maiuscola. 



Poi, divenuti adolescenti, era un "must", gironzolare a Luneur con gli amici, divertirsi su Rotor e il Tagadà e le passeggiatine nel parco con i primi fidanzatini o fidanzatine. 
Non dimentichiamoci poi le nostre vecchie e sgangherate Montagne Russe! Si chiamavano "L'Himalaia".
Ricordi meravigliosi! Si, davvero ricordi indelebili. 
Il mio primo giro sulle Montagne Russe, lo feci proprio con mio padre, all'epoca, mezzo matto come me. Era più eccitato lui che io, che, di contro, ero decisamente terrorizzata. Ma lui mi spronò a provarci e da quel momento in poi, ogni volta che negli anni a venire, sono risalita su una giostra simile, ripenso a quella Montagna Russa del Luneur, a mio padre e a quella complicità tra padre e figlia, che oggi tento di trasmettere alle mie due bimbe.
Ve le ricordate, quelle macchinette da 4, che sfrecciavano sui binari in picchiata? Beh oggi, darebbero poca fiducia, anche ai più temerari ma, che all'epoca, ci hanno visto crescere tra varie sfide di coraggio. Oggi, ahimè, non ci sono più, è rimasto, però, il Bruco Mela. 

Bruco Mela

Ieri, sono entrata dopo tanti anni nel nuovo luna park, vi assicuro con il magone in gola, perché il Luneur, per molti di noi, è un tuffo nel passato, è il luogo dei ricordi felici.

Mentre le bimbe si divertivano sulle giostre, ascoltavo i commenti delle persone che mi erano vicino, ed è proprio vero, il ricordo del vecchio luna park si sente ancora forte e vivo tra i romani.


La nuova veste del Luneur, a dispetto delle varie critiche che ho letto e sentito, a mio avviso non mi dispiace affatto.


Chiaramente c'è ancora molto da fare e da migliorare, in alcune parti si vede che il cantiere è ancora aperto. Ma direi di aspettare ancora un pochino, prima di tartassarlo con tutte le critiche negative di questo mondo.

Il tradizionale Gufo
Quindi, chi desidera visitare il parco, sa già in partenza che non è ancora ultimato, che c'è da migliorare l'organizzazione, che il personale è alle prime armi, quindi è un po' "lentuccio" e ci sono le file da fare, ma di contro, sono tutti molto cortesi e disponibili.

Aggiungi didascalia

L'ingresso è di € 2.5 (per tutti). Poi tramite un braccialetto elettronico si decide quanti Euro ricaricare. 

Braccialetto elettronico

Ogni giostra ha un costo che va da € 1 a € 3. I laboratori hanno un costo a parte. 
Bisogna fare attenzione al credito a propria disposizione. E' necessario consumarlo tutto nella stessa giornata, non sono ammessi rimborsi.

Jòcaschetto

Il parco è adatto ai bambini piccoli. E' consigliato fino all'età di 12 anni, ma direi al massimo 10 anni. 
E' graziosissimo,  molto colorato e pulito, ci sono svariate toilette, tutte a portata di bimbo. 

Interno delle toilette

Del vecchio Lunapark rimane il laghetto, la struttura del Gufo,  di Rotor e della Casa stregata. Svetta la Ruota panoramica (rimodernata) e il Bruco Mela, alcune di esse non sono ancora in funzione. 

La Casa Stregata

Non tutti sanno che il Luneur è il parco divertimenti più antico di Italia.


Certo non è facile scrollarsi di dosso il ricordo del vecchio Luneur. Ma i tempi cambiano ed avere un bel parco giochi, rimodernato, dentro la città, dove portare i bambini piccoli, il fine settimana, mi sembra sempre una bella occasione.

Toilette
Ci sono molti punti di ristoro (fritti e sfiziosità varie), un bel bar dell'Algida e un altro punto ristoro con terrazza sul laghetto (l'acqua del laghetto non è proprio pulita). I costi? Lo sappiano, nei Parchi Giochi non c'è nulla di economico.

Punto Ristoro per i Fritti

Le nuove attrazioni, sono caratterizzati dalle classiche giostre per bambini, ma sono ben fatte. All'entrata svetta la ruota Panoramica e a seguire la tradizionale Giostra con i Cavalli, di lato un'ampia zona per i più piccini, (Jòcantiere), ovvero una riproduzione dei vari attrezzi e mezzi dei cantieri. 



E' graziosissimo il viale per arrivare alle varie giostre, ben curato e le girandole colorate piantate sul prato, ai bordi dei vialetti, lo rendono un parco simpatico e piacevole all'occhio. 


Lunarace

A seguire,  spuntano fuori  gli elefantini volanti (Jumbo), le tazze che girano (Volasu), lo scivolo con il gommone (Montesogno). 
Proseguendo il percorso sulla sinistra, abbiamo la nuova veste dei "calci in culo", oggi chiamati "Il Grande Albero" con un seggiolino a due posti. In questa area si raggruppano: una sorta di altalena grande di gruppo (Rock n' Roll), la fattoria volante (Tififone), la Pedaliera, le macchinine volanti (Lunarace), un percorso ad ostacoli tra le corde (Il bosco di Maia), e più avanti un percorso tra pareti gommate (Banzai) ecc...! E' tutto a portata di mano, non è dispersivo e ci si orienta facilmente.


Jumbo
Il bosco di Maia

Per il periodo Natalizio, è in preparazione il villaggio di Babbo Natale. Sbirciando un po', nella zona in allestimento, mi è sembrata davvero una bella riproduzione dell'atmosfera natalizia.


Nonostante ci siano parecchie cosette da rivedere nell'organizzazione e nella struttura, spero tanto che,  questo parco giochi, ritorni ai vecchi splendori di una volta. Perché come ce lo siamo goduto noi, vorrei che anche i nostri figli/nipoti facessero altrettanto.

Tififone
L'entrata del parco è unica, ed è la vecchia entrata principale, sotto la ruota (ai nostri tempi c'erano più entrate a disposizione in quanto l'accesso all'interno era gratuito e si pagavano solo le giostre di cui si voleva usufruire). 

Il Grande Alberone

Concludendo: ammetto di essere di parte, perché sono romana, e perché il Luneur l'ho sempre amato e continuerò a farlo anche con questo "restyle".
Però, ad onor del vero, c'è da dire che l'organizzazione, lascia un po' a desiderare, per la gestione delle file e per le giostre ancora non del tutto funzionanti.
Ho proprio l'impressione che dal Luneur ci si aspetti una svolta epocale. Tra la gente, c'è proprio il desiderio di riavere questo parco vivo, splendente ed in auge, come lo è nei nostri ricordi.
Rimane il fatto che, secondo me, il parco è tutt'ora graziosissimo, ha enormi potenzialità e i bambini lo trovano comunque divertente.

Speriamo sia un crescendo di migliorie, sia a livello strutturale che organizzativo.


Bentornato Luneur!!!!


          

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