sabato 14 novembre 2020

Garbatella, rione romano

Un giro insolito per Roma, al di fuori dei tradizionali circuiti turistici, potrebbe essere una visita ad un quartiere "paese" della Capitale: la Garbatella.  

E' un quartiere che nasce nel 1920 per ospitare i lavoratori portuali che, avrebbero prestato la loro opera nella costruzione di un canale, parallelo al Tevere, per il trasporto delle merci da Ostia fino ad un nuovo porto, posizionato tra Testaccio e Ostiense. Il progetto portuale non andò a buon fine, ma il quartiere nacque ed ospitò le famiglie sfollate, a seguito della realizzazione di Via dei Fori Imperiali.

La Garbatella fu divisa in 62 lotti, con la particolarità di creare abitazioni sullo stile delle città giardino inglesi. Quindi palazzine con al massimo 3 piani, con cortili e spazi verdi coltivabili. 

Un giro a piedi di circa 2 km, che porta via al massimo un'oretta. Ecco il nostro itinerario...

Io e la mia amica di avventura Rox, lasciamo l'auto in un parcheggio libero, adiacente a piazza Benedetto Brin ed iniziamo il nostro percorso, con la complicità di una splendida giornata di Novembre.

Arrivate in Piazza Benedetto Brin, un po' come si fa nelle cacce al tesoro, andiamo alla ricerca della prima pietra posta dal Re Vittorio Emanuele III, il 18 Febbraio 1920, quando, in pompa magna, inauguro' l'inizio dei lavori per il nuovo quartiere. Era da poco terminata la prima guerra mondiale e Roma si preparava a vivere un momento di grande sviluppo edilizio. 


Poche auto in giro, trattoria romana con i tavolini di fuori, un sole tiepido, il cinguettio degli uccellini ed un edificio con un arco. Ecco lo scenario che ci si presenta a pochi passi dalla via Ostiense. 

Scatto una foto alla targa bianca posta sull'edificio, seguiamo la guida e oltrepassando l'arco,  rimaniamo stupite da questi giardinetti e cortili, che ci riportano un po' indietro nel tempo, dove regna il silenzio e la pace, un angolo di Roma decisamente insolito.

Mi impiccio, sbirciando all'interno dei cortili, scatto qualche foto, avendo il po' il timore di essere indiscreta.   


Essendo nato, come quartiere operaio, si diede grande importanza alla costruzione dei cortili, dei giardini e degli orti.


Un'attenzione rivolta (secondo il progetto iniziale) agli operai dell'epoca, che tornando a casa dal lavoro, potevano godersi a pochi passi dal centro, spazi verdi nelle loro abitazioni.

Con la mia guida in mano, continuiamo il nostro giretto, svoltiamo a sinistra su via della Garbatella e ci fermiamo davanti alla casa natale di Maurizio Arena (Attore romano, famoso sopratutto per i film degli anni 60, tra cui, il mio tanto amato "Poveri ma belli").


Continuiamo avanti ed imbocchiamo a destra via Pantero Pantera, ci fermiamo davanti al lotto 8 e scatto alcune foto a questa costruzione particolarmente graziosa, nata per ospitare un numero sempre più crescente di famiglie sfollate, che abitavano il quartiere popolare.


Lo stile architettonico dei primi lotti era il "Barocchetto", uno stile simile al Barocco, con figure di animali nei fregi, le decorazioni floreali ecc...ma, essendo un quartiere popolare, i materiali utilizzati, non erano i marmi pregiati, ma gli stucchi e la calce.
 

Proseguendo avanti, ci ritroviamo il Teatro Palladium,  alla sua sinistra un edificio che, fino agli anni 50, era adibito a Bagni pubblici, come, ancora oggi, segnala la scritta sulla facciata. 


Il Teatro Palladium, originariamente chiamato Cinema Teatro Garbatella, fu terminato nel 1930. Gli appartamenti sovrastanti il cinema, erano destinati agli artisti.

L'edificio dei bagni Pubblici fu un altro servizio offerto agli abitanti del quartiere (prevalentemente operai), proprio perché tante abitazioni non avevano vasche da bagno o docce.

Imbocchiamo la via laterale al Palladium  (via Francesco Passino), anche qui, scatto qualche foto alle facciate e ai cortili delle palazzine e arriviamo in Piazza Damiano Sauli.



Codesta è una piazza in stile fascista, all'epoca sede di tale partito. Su tale piazza c'è la Chiesa di San Francesco e la scuola (dove sono state girate delle scene del film: "C'eravamo tanto amati" e la famossissima serie TV "I Cesaroni").

Continuiamo su Giacomo Rho, alla ricerca del famoso "locale dei Cesaroni", in Piazza Giovanni da Triora. L'insegna è rimasta, ma nella realtà il locale è sede del Roma Club Garbatella.

Foto di rito e, ritornando qualche passo indietro, ci addentriamo in Via Cristoforo Borri, per sbirciare tra le Case Modello, cioè 13 palazzine popolari, tirate su in sei mesi, da sei giovani architetti.

Da qui arriviamo in Piazza di Sant'Eurosia (anche questa piazza sede di scene del film, Caro Diario di Nanni Moretti). Passiamo sotto l'arco, in Via Antonio Rubino e, a metà strada a sinistra, sulla facciata di una casa, c'è il Murales di Alberto Sordi, con l'elenco di tutti i suoi film.


Alla fine della strada, si arriva su una piazzetta, che è il punto più alto del Rione. Da qui parte la scalinata "degli Innamorati" ed ai suoi piedi, la Fontana Carlotta (chiamata così perché costruita in onore di Carlotta, la proprietaria di un'osteria, che per i suoi modi gentili, secondo varie teorie, diete il nome al quartiere).     

Tra le curiosità, secondo alcuni racconti popolari, questa fontana è divenuta il simbolo del quartiere, perché i bambini si recavano spesso qui, segretamente, per rifornire gli appartamenti, senza allaccio idrico, di acqua.

La scalinata degli innamorati, pare che abbia avuto il fregio di far innamorare varie coppie nel dopoguerra, a tal punto che, ancora oggi, è di buon auspicio per le storie d'amore.

In Via Basilio Brollo, c'è la scritta su muro più antica di Roma, datata 1948, durante le elezioni politiche.

Mentre in Piazza Geremia Bonomelli, sulla facciata superiore di una palazzina, si trova la scritta "La Garbatella" con il busto della Garbata Ostella, una donna,  proprietaria di un'osteria, che essendo "garbata" e "gentile" ispirò, per le sue due qualità, il nome di questo Rione romano. 

Certo che non  si finisce mai di conoscere Roma, ogni quartiere ha la sua storia e le sue vicende curiose e particolari. 

Rientriamo a casa, con un trancio di storia romana addosso, storie di operai impegnati nella ricostruzione di una Roma devastata dalla prima guerra mondiale, storie di giovani ed ambiziosi architetti, che si cimentano in nuovi progetti, pensando alla ricostruzione della capitale. Stili architettonici nuovi, ispirati all'Inghilterra, materiali poveri, ma utilizzati con fantasia ed ingegno, che rendono ogni edificio diverso ed unico del suo genere, cortili e giardinetti che non sono proprio il tipico scenario in una città come Roma. 

Davvero un giro insolito e degno di essere fatto.















1 commento:

  1. Roma è Roma.... Una guida come Luana è una garanzia di posti belli..ricercata accurata e dettagliata❤️

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