Se vi trovate in giro per il borgo di Nemi (circa 30 km da Roma), vi suggerisco una visita molto veloce e poco impegnativa presso il Museo delle Navi Romane, lungo le rive del lago.
Si paga solo € 3,00 (i bimbi gratis). La particolarità di questo museo gigantesco è che ospitò due enormi e sfarzose navi romane, risalenti all'Imperatore Caligola, dopo, che per secoli, furono compiuti svariati e importanti tentativi per riportarle alla luce.
Addirittura nel 1929, fu quasi prosciugato il lago per recuperare i relitti.
Addirittura nel 1929, fu quasi prosciugato il lago per recuperare i relitti.
Fu, ovviamente, un'impresa ciclopica, immaginate cosa poteva significare a quei tempi, svuotare un lago.
Furono utilizzate delle turbine, le quali risucchiarono l'acqua, convogliandola in un antico emissario artificiale del lago (costruito dai romani, per livellare le acque del lago quando queste divenivano troppo alte). L'operazione di prosciugamento durò due anni.
Fu il primo museo costruito in base alla grandezza delle navi stesse (una lunga 71 metri e l'altra 73 m, per una larghezza di 25 metri). Pensate, navi enormi, larghe come 5 campi di tennis, e se messe in verticali alte come un edificio di 20 piani, volute dall'Imperatore Caligola (noto per la sua tirannia, crudeltà, megalomania e per i suoi ordini assurdi, pensate che nominò, addirittura, console il suo cavallo).
Il museo fu ultimato nel 1935 ad eccezione della facciata anteriore, la quale fu terminata successivamente, dopo aver introdotto all'interno le due navi.
Il museo fu ultimato nel 1935 ad eccezione della facciata anteriore, la quale fu terminata successivamente, dopo aver introdotto all'interno le due navi.
Una delle Navi era considerata una "Nave Tempio", utilizzata da Caligola per i riti sacri. Il lago di Nemi, era considerato esso stesso un luogo sacro, lo chiamavano lo specchio di Diana, in nome di questa Dea, tanto venerata, la quale li sul lago aveva anche un suo bosco e un tempio.
L'altra era la "Nave Palazzo", ovvero il Palazzo dell'imperatore, dal peso di circa 700 tonnellate. Era una dimora sontuosissima con pavimenti di marmi pregiati. Addirittura il tetto aveva tegole di rame dorato.
Purtroppo nel 1944, ci fu un incendio doloso (si sospetta per opera dei tedeschi dopo la ritirata), le navi andarono completamente distrutte. Pensate quale danno si è recato, dopo secoli di tentativi per recuperare i relitti, dopo la costruzione del museo appositamente progettato per contenerli e dopo secoli che le stesse navi si erano miracolosamente conservate.
Fortunatamente qualcosa si salvò, qualche mese prima dell'incendio alcuni bronzi, i più importanti, furono trasferiti a Roma, dove ancora si trovano.
Oggi il museo, strutturato da sembrare all'interno uno scafo rovesciato, ripercorre, tramite un breve ed interessante filmato, tutti i difficili e lunghi processi per estrarre le navi dal lago, ci illustra come fossero le due navi all'epoca di Caligola e di come fu costruito l'hangar per contenerle.
Terminato il filmato, alla sinistra del museo, è possibile osservare i modelli degli scafi, una riproduzione di alcuni strumenti di bordo e, in originale, l'ancora in ferro ed il rivestimento di bronzo della ruota di prua, 4 colonne in marmo, decorazioni, mosaici, monete ecc...
La destra del museo, invece, è dedicato ai reperti archeologici del Santuario di Diana ed altri riguardanti l'area dei Castelli Romani in varie epoche storiche.
Il tutto si svolge in pochissimo tempo e in piena libertà di movimento, lo sottolineo per chi lo volesse visitare con i bambini.
E poi, come non godersi, a fine visita, degli scorci sul lago o una bella passeggiata nel borgo di Nemi?
L'altra era la "Nave Palazzo", ovvero il Palazzo dell'imperatore, dal peso di circa 700 tonnellate. Era una dimora sontuosissima con pavimenti di marmi pregiati. Addirittura il tetto aveva tegole di rame dorato.
Purtroppo nel 1944, ci fu un incendio doloso (si sospetta per opera dei tedeschi dopo la ritirata), le navi andarono completamente distrutte. Pensate quale danno si è recato, dopo secoli di tentativi per recuperare i relitti, dopo la costruzione del museo appositamente progettato per contenerli e dopo secoli che le stesse navi si erano miracolosamente conservate.
Fortunatamente qualcosa si salvò, qualche mese prima dell'incendio alcuni bronzi, i più importanti, furono trasferiti a Roma, dove ancora si trovano.
Colonne della nave tempio |
Oggi il museo, strutturato da sembrare all'interno uno scafo rovesciato, ripercorre, tramite un breve ed interessante filmato, tutti i difficili e lunghi processi per estrarre le navi dal lago, ci illustra come fossero le due navi all'epoca di Caligola e di come fu costruito l'hangar per contenerle.
Terminato il filmato, alla sinistra del museo, è possibile osservare i modelli degli scafi, una riproduzione di alcuni strumenti di bordo e, in originale, l'ancora in ferro ed il rivestimento di bronzo della ruota di prua, 4 colonne in marmo, decorazioni, mosaici, monete ecc...
La destra del museo, invece, è dedicato ai reperti archeologici del Santuario di Diana ed altri riguardanti l'area dei Castelli Romani in varie epoche storiche.
E poi, come non godersi, a fine visita, degli scorci sul lago o una bella passeggiata nel borgo di Nemi?
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